Canale dei Ghiacci

Percorso interessante, anche se in ambiente un po' vegetale, che si sviluppa con notevole dislivello, contando più di venti calate ed un paio di toboga molto belli. Meritevole e più continua la seconda parte.

 

Difficoltà: v4 a2 III
Periodo: da aprile a ottobre
Lunghezza: 1,3 km
Dislivello: 440 metri (800-360)
Calate: 23, calata più alta 40 metri
Ancoraggi: scadenti - 2009
Tempi: 20' avvicinamento + 5h discesa + 10' rientro
Navetta: 12,7 km
Materiale: 2 corde da 60 metri

 

Accesso a valle: da Piacenza o da Genova, prendere la SS45 della Val Trebbia e raggiungere Marsaglia di Cortebrugnatella. Al centro del paese prendere il bivio per Chiavari. Si segue la strada SP586 che risale la Val d'Aveto per 8 km e si parcheggia in uno spiazzo sterrato sulla destra (riconoscibile perchè da questo parte una strada sterrata in discesa), in prossimità di una secca curva a sinistra (segnale chilometrico I, 8).

Accesso a monte: proseguire lungo la strada, superare Salsominore e quindi raggiungere il ponte in prossimità della centrale idroelettrica di Ruffinati. Attraversare il ponte ed imboccare la strada che risale ripida lungo il pendio, in direzione di Lisore. Dopo diversi tornanti si raggiunge la strada panoramica per Ottone. Da qui, svoltare a destra e raggiungere il paesino di Cariseto, dove si posteggia nei pressi di una cappelletta. È anche possibile arrivare a Cariseto imboccando la strada panoramica per Cerignale ad Ottone (per chi proviene da Genova) o 10 km dopo Marsaglia (per chi proviene da Piacenza).

Avvicinamento: circa 80 metri oltre la chiesa di Cariseto, proseguendo la discesa, una curva verso sinistra segna la fine dell'abitato; da qui si stacca sulla destra un largo sentiero marcato bianco-rosso che porta dopo circa 5 minuti di cammino, ad un bivio che si trova circa 100 metri dopo le rovine, ormai ammassate, di una costruzione. In corrispondenza di una curva a sinistra si abbandona il sentiero segnato e si prende a destra seguendo un largo sentiero che scende ripido nel bosco. Si scende per altri 5 minuti e, quando il sentiero si perde nel bosco (riferimento un gruppetto di piccoli alberi contrassegnati da un cerchio con pallino arancione), si prende a sinistra una traccia molto ripida che prima scende e poi taglia a mezza costa, arrivando poco dopo sul greto del torrente in riva destra. Poco più a valle, in riva sinistra, si trovano i ruderi di un mulino.

Rientro: finita la forra si giunge sul greto dell'Aveto che va seguito verso valle per qualche centinaio di metri, fino a che si nota sull'altra sponda un evidente sbarco per i canoisti, dal quale parte la strada sterrata che conduce al parcheggio a valle. L'attraversamento dell'Aveto difficilmente può causare problemi, ma controllatene la fattibilità prima di partire per la navetta!

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