Badde Pentumas

Canyon calcareo molto profondo e completamente secco. L’ambiente è favoloso sia per l’accesso che per il canyon, in cui crescono tranquillamente lecci maestosi. La mancanza di acqua rende la progressione più veloce del solito e gli unici rallentamenti sono costituiti dalle numerose calate che separano una “balza” dall’altra.

 

Difficoltà: v3 a1 IV
Periodo: tutto l'anno
Lunghezza: circa 4 km
Dislivello: 450 metri (610-160)
Calate: 13, calata più alta 20 metri
Ancoraggi: sufficienti - 2008
Tempi: 2h avvicinamento + 4h discesa + 30’ rientro
Navetta: 0 km
Materiale: 1 corda da 60 m, indumenti da forra secca

 

Accesso: lasciare la strada Oliena-Dorgali in prossimità del bivio per Su Cologone (frecce gialle). Nei pressi di Su Gologone imboccare sulla destra la strada per Lanaitto (frecce gialle). La strada sale e diventa sterrata all’ingresso della splendida valle di Lanaitto. Si prosegue per circa 2,5 km, ignorando un bivio a destra, si percorre un lungo viale alberato e si giunge quindim ad un guado (circa 4,5 km dalla fine dell’asfalto; poco dopo si incontra un bivio dove si prende a destra, a circa 500 metri dal guado si trova il Rif. Sa Oche nei pressi dell’omonima grotta.

Avvicinamento:da qui imboccare un sentiero che aggira a destra la grotta di Sa Oche e che passando per 3 ovili giunge sulla Piana di Ortini, un evidente altopiano pietroso. In realtà questo sentiero non è poi così evidente (radi segni triangolari scavati nel calcare), sappiate comunque che ogni traccia di sentiero che sale dietro il rifugio in direzione est è buona per giungere alla Piana, si tratta solo di insistere, magari sfruttando le caratteristiche formazioni calcaree (i “campi solcati”) che permettono di evitare i rallentamenti dovuti alla vegetazione. Da qui proseguire in direzione sud fino a finire al punto in cui comincia a formarsi la forra che diviene progressivamente più profonda e sbocca su una calata di 20 metri che fa da ingresso alla Badde.

Rientro:dopo l’ultima calata rimane da camminare un quarto d’ora per giungere alla fine vera e propria della forra. Il letto secco del torrente raggiunge un altro rio in secca, vicino ad uno sterrato che si imbocca andando verso valle. In pochi minuti si ritrova la strada percorsa in auto e si ritorna al Rif. Sa Oche.

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